Miti e leggende

Mito di Proserpina – le famose vicende ambientate ad Enna

Il famosissimo mito di Proserpina, narrato nei secoli da molti pensatori, vede protagonisti alcuni luoghi situati ad Enna, nel cuore della Sicilia. Continua a leggere…

Enna, denominata sin dall’antichità umbilicus Siciliae, grazie alla sua collocazione al centro della Sicilia, e le cui origini si fanno risalire al XIV sec. a.C., è un luogo ricco di storia e tradizioni. Conquistata da vari popoli nel corso dei millenni, tra cui Greci, Romani, Arabi e Normanni, si contraddistingueva come urbs inexpugnabilis, in quanto i suoi 931 metri di altitudine la rendevano difficile da attaccare. Oggi questo dà ad Enna il primato di capoluogo di provincia più alto d’Italia.
Data la sua storia millenaria dunque, in questa città mito e leggenda si fondono, lasciando tracce evidenti sul territorio.

Proprio a Enna è ambientato uno dei miti più famosi della cultura greco-romana

Stiamo parlando de Il ratto di Proserpina e il connesso culto di Cerere. Miti legati a due luoghi simbolo del territorio ennese: il lago di Pergusa, a pochi chilometri dalla città, sede del rapimento della fanciulla, e la Rocca di Cerere, che svetta su un dirupo nel lato orientale della città.
Il mito, che ha sempre fatto discutere, nel corso dei secoli ha stuzzicato la fantasia di vari artisti. Un esempio è il famoso gruppo scultoreo del Bernini, conservato alla Galleria Borghese di Roma.
Le vicende presentano varie versioni e una di queste colloca il rapimento di Proserpina (Persefone nella versione greca) proprio presso le rive del lago di Pergusa.

mito di proserpina

Il mito

Plutone (o Ade), re degli inferi, mentre si trovava sulla superficie terrestre, giunse nei pressi del lago. Lì, all’interno di un gruppo di fanciulle, notò Proserpina intenta a raccogliere dei fiori e, invaghito, decise di rapirla, portandola con sé presso gli inferi.
Cerere (Demetra nella mitologia greca), protettrice dei campi, dea delle messi e della fertilità, e madre di Proserpina, disperata per il rapimento della figlia, provocò siccità e carestia tra gli uomini.

Dopo nove giorni e nove notti, in cui la dea cercò invano la figlia, Giove/Zeus mosso a compassione dalle lacrime di Cerere intervenne e chiese a Plutone di riportare in superficie la fanciulla. Plutone obbedì, non prima però di averle fatto mangiare degli acini di melograno, frutto che l’avrebbe legata per sempre al mondo degli inferi.
Fu così deciso che Proserpina avrebbe passato sei mesi sulla terra insieme alla madre, che addolcita dalla presenza della figlia avrebbe portato buon tempo, fertilità e messi agli uomini. I restanti sei mesi li avrebbe passati negli inferi come sposa di Plutone, e ciò avrebbe comportato sulla Terra freddo e campi privi di frutti.

Il mito di Proserpina, dunque, non è altro che una spiegazione dell’alternanza tra le quattro stagioni: i sei mesi in cui Persefone si trovava sulla terra rappresentano la primavera e l’estate, mentre i restanti sei mesi l’autunno e l’inverno.

La rocca di Cerere

Enna era famosa durante l’antichità proprio per il culto della dea Cerere/Demetra, introdotto nel territorio dai Sicani, quindi ben prima dell’arrivo dei Greci. La Rocca di Cerere è ciò che oggi resta di questo culto antichissimo, in cui era anche presente un Santuario per la dea, descritto tra gli altri anche da Cicerone.

Diversi scavi nell’area hanno riportato alla luce resti risalenti a varie epoche e hanno permesso di determinare come l’area di culto dedicata alla divinità fosse molto più grande rispetto a come la osserviamo adesso. Comprendeva infatti anche la zona che oggi è occupata dal Castello di Lombardia, altro luogo simbolo della città.
Scendendo da Enna Alta e superando Enna Bassa, seconda area urbana della città di Enna, si giunge alla frazione di Pergusa, in cui si trova il lago sede del mito.

Il Lago di Pergusa e altre connessioni tra il mito di Proserpina ed Enna

Il lago di Pergusa, sulle cui sponde avvenne il rapimento, è un ambiente di grande importanza geologica e faunistica. Infatti, qui si possono osservare varie specie di uccelli che vi si fermano durante le loro migrazioni, facendo della zona un luogo di interesse per studiosi e appassionati.

Ma oltre alla Rocca di Cerere e al lago di Pergusa, un altro segno mostra la correlazione tra il territorio di Enna e il mito di Proserpina.
Si tratta del nome che è stato dato all’Università Kore. Kore, infatti, è un altro nome utilizzato per riferirsi a Persefone, e altro non vuol dire che fanciulla in greco.
E proprio un’effigie della divinità si trova sullo stemma dell’università, che negli ultimi anni ha reso Enna un polo di attrazione per studenti da ogni parte della Sicilia.


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Crediti:
Foto di copertina – Hellenin (Instagram)
Seconda foto – Giangy_27 (Instagram)

© Riproduzione riservata

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