Prodotti tipici siciliani

Sapone fatto in casa, all’olio di oliva

La ricetta del sapone fatto in casa, all’olio di oliva, un metodo semplice per ottenere un prodotto naturale e utile.

Realizzare il sapone in casa è un procedimento semplice ed economico. Tutte le famiglie, in passato, avevano la necessità e l’usanza di prepararne in grandi quantità, per utilizzarlo nell’igiene personale e nelle faccende domestiche.
Quest’antica ricetta permette di avere un prodotto tutto naturale, che non provoca allergie e non inquina l’ambiente, poiché non utilizza alcun prodotto chimico aggressivo, presente invece nei comuni saponi industriali. Un metodo antico tutto da riscoprire, che solo in pochi ormai ricordano, ma che è bene divulgare.

Oggi alcune tradizioni sembrano destinate a scomparire. La facilità con cui si reperisce qualsiasi prodotto nei negozi, e il ritmo di vita frenetica ci scoraggiano dal portare avanti certe abitudini. Eppure un tempo si usavano solo prodotti genuini, sia in cucina che nella vita quotidiana, e tutto era fatto rigorosamente in casa, anche i prodotti per la pulizia. Per fortuna esiste ancora la memoria preziosa di chi conosce i metodi antichi e continua ad utilizzarli.
È il caso della signora Iolanda, di San Marco d’Alunzio (ME), che si fa custode di tradizioni antiche, e ha ospitato nella propria casa le telecamere di Bella Sicilia e Vivo In Sicilia, per spiegare come prepara, ancora oggi, il sapone fatto in casa.
La ricetta che la signora Iolanda presenta veniva usata da tutte le donne della sua famiglia. Tramandata di generazione in generazione, l’ha imparata dalla madre e oggi vuole condividerla con noi.

sapone fatto in casa

Gli ingredienti che servono per ottenere 750 gr. di sapone fatto in casa sono:

  • 250 grammi di olio di oliva
  • 50 grammi di soda caustica
  • un cucchiaio abbondante di cenere
  • un cucchiaio abbondante di farina 00
  • 600 grammi di acqua

Dopo aver versato l’olio in un recipiente capiente, si aggiunge la soda, mescolando con un cucchiaio di legno per farla sciogliere. Si aggiunge poi un cucchiaio generoso di farina e uno colmo di cenere, magari presa dal camino e ripulita. A questo punto, si mescola bene e a lungo, evitando la formazione di grumi. Si unisce infine l’acqua, sempre mescolando, fino a quando il preparato inizia ad addensarsi. Quando diventa denso e consistente, si travasa in un recipiente basso e largo (che darà la forma al sapone) dove resterà per 2-3 giorni a riposo. Durante questo tempo il sapone si solidificherà e potrà essere successivamente tagliato a pezzi e utilizzato.

Questa ricetta prevede quindi un metodo a freddo, molto semplice da realizzare, ma che permette di avere un ottimo prodotto per la pulizia della biancheria. Si può utilizzare in lavatrice, grattugiando il sapone, ma anche per la pulizia dell’acciaio della cucina, come ci rivela la signora Iolanda.
Il sapone così realizzato si presenta allo stato solido. Se si preferisce, può essere reso liquido, comodo soprattutto per l’utilizzo in lavatrice. A tal fine, una volta amalgamati tutti gli ingredienti, invece di farli solidificare basterà diluirli con mezzo litro d’acqua.
Anche il sapone ormai solido può comunque diventare liquido. Bisognerà diluire 1,5 kg di sapone con 5 litri di acqua, in una pentola sul fuoco.

Da questa ricetta, inoltre, è possibile realizzare tre tipologie di sapone, seguendo il medesimo procedimento.

Il primo è quello che abbiamo appena visto, con la cenere che aiuta a sbiancare i vestiti, a cui si può aggiungere anche un pigmento, il blu d’oltremare.
Un altro tipo di sapone, è quello realizzato usando solo farina, acqua, olio e soda caustica, escludendo quindi la cenere. Infine, la terza tipologia permette di ottenere delle saponette per l’igiene personale, unendo farina, olio, acqua, soda e profumi o essenze a scelta.

L’elemento principale di questi saponi è la soda, minerale della famiglia dello zolfo con proprietà detergenti, facilmente reperibile ad un prezzo veramente basso. L’olio da utilizzare è quello di scarsa qualità. Gli antichi, infatti, erano soliti utilizzare l’olio del fondo delle giare, per non disperdere neanche una goccia del prezioso oro verde. Si tratta quindi di una ricetta realizzata con prodotti comuni e dal prezzo basso, molto utile in un periodo in cui non si avevano grandi possibilità economiche.
Quando si preparava il sapone, se ne realizzavano grandi quantità, che dovevano soddisfare tutte le necessità delle grandi famiglie di una volta. La signora Iolanda racconta che, nella sua famiglia, si utilizzavano addirittura 5 litri di olio.

Ma come si utilizzava esattamente il sapone?

Certamente per lavare i vestiti. Prima si insaponavano, poi si collocavano in cesti di vimini a strati. Nell’ultimo strato si metteva un lenzuolo vecchio con della cenere e infine si versava sopra dell’acqua, creando quello che veniva chiamato “lescìa”. Dopo averli lasciati per un po’ a riposo, si risciacquavano. Il risultato era una biancheria morbida, profumata e pulita.

Per stirare i vestiti venivano invece utilizzati due metodi. Intanto si sbattevano prima di piegarli, per evitare che si stropicciassero. Poi si utilizzava il maglio, una sorta di pala con cui si battevano e strisciavano i vestiti già piegati. La madre della signora Iolanda, oggi ultranovantenne, preferiva utilizzare questo metodo al ferro elettrico, sino a qualche anno fa. Quando non era possibile utilizzare il maglio, si utilizzava il ferro alimentato con i carboni ardenti.

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