Prodotti tipici siciliani

Pesca di Leonforte, il frutto “insacchettato” IGP

La pesca di Leonforte è un prodotto siciliano di eccellenza che si distingue per tante peculiarità. Continua a leggere…

La pesca di Leonforte è una percoca autunnale molto profumata e dolce. Un frutto tardivo quindi, che fa la sua comparsa ai primi di settembre e impegna i leonfortesi nella raccolta fino al mese di novembre.
E’ una pesca che ha ottenuto il riconoscimento IGP e che viene sottoposta a rigide selezioni per arrivare sul mercato con caratteristiche ben precise per rispettare il disciplinare.
Deve essere profumata e priva di odori e sapori estranei, deve presentarsi integra, con una polpa soda e ben aderente al nocciolo, e un sapore dolce.

Dove si produce

E’ nel cuore della Sicilia che questo frutto eccellente viene coltivato e riesce ad avere le caratteristiche organolettiche che lo rendono unico.
Leonforte, la sua patria, si trova a pochi kilometri da Enna, ed è situato al centro del sistema montuoso degli Erei. Il settore trainante del piccolo comune è da sempre quello agricolo. Sono tanti i prodotti che rispecchiano pienamente la biodiversità e l’identità di questo luogo. Tra i più apprezzati e conosciuti possiamo citare la fava larga e la lenticchia nera.

Allo stesso modo le pesche rappresentano ormai un’eccellenza di Leonforte. Sono il risultato di incroci avvenuti negli anni tra più varietà. I frutti inizialmente maturavano spontaneamente, anche nei comuni limitrofi: Assoro, Agira, Enna e Calascibetta. Ma dagli anni ’50 si sviluppa un interesse particolare attorno ad essi e si avvia la peschicoltura vera e propria.

Come si presenta

Sono due gli ecotipi locali più diffusi. Il Bianco di Leonforte è una pesca dalla buccia bianca con striature rosse non sempre visibili; anche la polpa è bianca. Il Giallone di Leonforte invece è una pesca dalla buccia giallo-verdognola con striature rossastre, e una polpa molto gialla. Entrambe catturano con un profumo intenso e un sapore dolcissimo.

La pesca di Leonforte “insacchettata”, una tecnica geniale

A rendere speciale la pesca di Leonforte è anche il metodo di produzione. Dando seguito alla intuizione geniale avuta negli anni ’70 da un imprenditore locale, oggi si usa la tecnica dell’insacchettamento. Una procedura nata per far fronte non solo ai danni della mosca mediterranea ma anche a quelli derivanti dagli agenti atmosferici. Ogni singola pesca viene protetta da un sacchetto di carta pergamenata che la protegge da vento, grandine, mosca e altri parassiti.

L’insacchettamento inizia nel mese di giugno, quando le pesche sono ancora piccole e acerbe sull’albero. Vengono avvolte dal sacchetto e questo viene chiuso alla sua estremità con un sottile fil di ferro. Verrà tolto solo in prossimità della raccolta, a settembre.
Un grande lavoro da effettuare tutto a mano con pazienza e maestrìa, per permettere alle pesche di crescere al riparo e arrivare sulle tavole dei consumatori in perfette condizioni. E’ questo uno dei segreti di una pesca bella, intatta, capace di conservare pienamente il suo profumo, la sua fragranza.

La pesca insacchettata

Le pesche così “ncuppate” non hanno bisogno di trattamenti antiparassitari, e questo è un grande esempio di agricoltura sana. Insomma tanti i motivi che rendono speciale la pesca di Leonforte settembrina e che rendono orgogliosi i leonfortesi.
Il prodotto, sebbene di nicchia, merita di essere conosciuto e diffuso. Per questa ragione ogni anno viene organizzata sul posto la Sagra delle pesche e dei prodotti tipici. Il primo weekend del mese di Ottobre i visitatori potranno degustare e acquistare le pesche e i legumi tipici del territorio.

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