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Le saline di Trapani, il fascino dell’oro bianco

Le saline di Trapani sono oggi una meta turistica rinomata e suggestiva, ma la loro importanza ha radici ben lontane…

Una visita alla città di Trapani non è completa se non si ammira la bellezza delle sue saline.
Il momento forse più suggestivo per visitarle è quello del tramonto, quando tutto si tinge di rosso, arancione e viola. Il sale si fa rosa, le case e i mulini realizzati in pietra portano indietro nel tempo, l’acqua delle vasche riflette le immagini suscitando emozioni forti… tutto cambia col calar del sole. Le saline al tramonto creano suggestioni uniche. Un’esperienza da catturare anche in foto, creando una cartolina ricordo che sarà speciale e sempre diversa.

le saline di Trapani

Gesualdo Bufalino, scrittore siciliano del ‘900, definì Trapani la terra del sole e del sale. L’estrazione del sale e la sua lavorazione caratterizzano infatti la vita e l’aspetto del territorio, creando un panorama unico.
Luogo di produzione tuttora attivo, le saline sono meta di turisti da ogni parte del mondo. Le peculiarità di questi luoghi sono subito identificabili. Colpiscono le grandi vasche di acqua di diversi colori, le montagnette di sale poste ad asciugare e i grandi mulini a vento, il tutto in un territorio ampio, a pochi chilometri dalla città di Trapani. Le saline si trovano infatti a sud della città, nel territorio di Paceco, in particolare nella sua frazione, Nubia.

Il sale nel passato

Sin dall’antichità, l’estrazione del sale ha reso Trapani una città ricca e fiorente, insieme al commercio e alla pesca del tonno. Il sale era un bene prezioso e molto richiesto, utilizzato soprattutto per la conservazione dei cibi. Un elemento talmente importante da essere chiamato oro bianco. Situate lungo la via del sale, il tratto di costa che va da Trapani a Marsala, le saline di Trapani e Paceco, oltre ad essere ancora attive, sono quindi una delle attrazioni turistiche più visitate della città, per storia e bellezza paesaggistica.

Le Saline erano probabilmente sfruttate già ai tempi dei Fenici. Di questo periodo è però difficile ricostruire la storia, mentre sono ben documentate le loro vicende a partire dalla dominazione Normanna. Dall’antichità fino al XIII secolo, si utilizzavano delle vasche di piccole dimensioni dove si producevano ridotte quantità di sale. Con l’utilizzo della Salinagrande, prima del 1300, inizia la grande produzione del sale e il vero e proprio sfruttamento delle saline. Con la nascita, a poco a poco, di varie saline, tra cui la Salina Calcara e la salina Culcasi, si arrivò a sfruttare per secoli l’intero territorio, facendo di Trapani una delle città più importanti del Mediterraneo.

Le saline di Trapani oggi

Oggi il sale ha perso parte dell’importanza che aveva nel Medioevo, e le vie del sale, antiche rotte commerciali che arricchivano i territori in cui si trovavano, non hanno più lo stesso ruolo chiave. Delle molte saline attive nei secoli scorsi, alcune sono oggi abbandonate, altre sono ancora operative e utilizzano gli antichi metodi di produzione. Metodi che si sono tramandati di generazione in generazione, fino ad arrivare ai giorni nostri, e che richiedono fasi ben precise, e tempi di attesa che scandiscono lo scorrere dei mesi.

Quattro sono i momenti della produzione del sale: la fridda, il vasu coltivu, l’evaporazione e la raccolta. Un processo lungo, che va dai 5 ai 7 mesi. Si inizia lasciando evaporare l’acqua marina all’interno di grandi vasche e si conclude, in estate, con la raccolta del sale. Fondamentali durante tutto questo processo l’azione del sole e del vento, che qui non manca mai.

Una delle saline attive più visitate è sicuramente la Salina Culcasi, dove è presente il Museo del Sale. Situato in un’antica casetta di tufo, chiamata casa salaria, con annesso un grande mulino, il museo permette di rivivere l’attività della salina. Tramite antichi oggetti di lavoro e foto d’epoca, ci si può immergere nella cultura della salicoltura. All’interno del museo si possono apprendere i metodi di lavorazione del sale e l’operosità delle genti che qui continuano a valorizzare il prodotto e il territorio. Nella salina Culcasi è inoltre presente la Torre Nubia, antica torre di avvistamento. Al momento del tramonto la vista sulle vasche d’acqua con la torre sullo sfondo offre un panorama mozzafiato.

Le grandi vasche d’acqua, di vari colori, e le montagnette di sale, ancora più caratteristiche quando vengono ricoperte con delle tegole, caratterizzano il panorama. Tra le vasche è anche possibile passeggiare, tramite dei canali che le suddividono, provando quasi la sensazione di camminare sull’acqua. E’ possibile inoltre osservare da vicino i cumuli di sale, ammassato in cristalli molto grandi, potendoli quasi toccare.

Anche la presenza di mulini rende il paesaggio magico. Utilizzati per sfruttare i venti che in questa zona soffiano impetuosi, ma anche per portare l’acqua nelle vasche e per macinare il sale. Delle centinaia di mulini esistenti nei secoli scorsi, oggi ne sopravvivono una decina. Sono ormai dei giganti abbandonati che spiccano nel panorama, così affascinanti da esser diventati gli elementi più fotografati delle saline.

le saline di Trapani

La riserva naturale orientata delle Saline di Trapani e Paceco

Oltre ad essere un luogo di interesse storico e di produzione, le saline sono importanti anche dal punto di vista ambientale. Dal 1995 è stata istituita la Riserva Naturale orientata delle Saline, gestita dal WWF. A renderla così importante la presenza di flora e fauna tipica della zona umida. Tra le varie specie di uccelli migratori che si possono ammirare, qui trovano riparo nel periodo invernale anche i fenicotteri rosa. Riuscire a vederli, in un territorio già particolare e suggestivo, non fa che aumentare l’emozione dei visitatori.

All’interno della Riserva naturale spicca per importanza un altro prodotto: l’aglio rosso di Nubia, dal sapore più delicato rispetto all’aglio comune.
Questo regalo della terra è l’elemento principale di una delle ricette tipiche di Trapani, il pesto alla trapanese. Un pesto realizzato con pomodorini, aglio di Nubia e sale di Trapani, che dà vita alla famosissima pasta cull’agghia. Si tratta di un piatto veramente semplice, realizzato solo con prodotti locali, dal gusto genuino ed equilibrato. Nubia, cittadina di poche centinaia di abitanti, presenta delle eccellenze riconosciute in tutto il mondo e merita una visita nel corso di un viaggio a Trapani.

Scopri quali sono le altre tappe imperdibili a Trapani, leggi qui.
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