Il castello di Sperlinga, una fortezza scavata nella roccia

Il castello di Sperlinga, uno dei castelli più spettacolari della Sicilia, scavato nella roccia e dalla storia millenaria.
Nell’entroterra siciliano, in provincia di Enna, il piccolo paesino di Sperlinga è ormai da anni una meta turistica irrinunciabile per gli amanti dei borghi. La sua storia millenaria, che inizia ben 4000 anni fa, ha lasciato in esso tracce evidenti, che raccontano di un passato ormai lontano. A catturare lo sguardo dei visitatori è sicuramente l’imponente castello che svetta sul paese. Questo gigante di pietra, un tempo utilizzato per la difesa del territorio e come abitazione dei principi, oggi veglia sulle case e sulla campagna circostante.
Si tratta di un maniero davvero particolare e unico nel suo genere. Un perfetto esempio di come l’uomo sia riuscito a sfruttare un elemento naturale preesistente, e a plasmarlo a proprio piacimento, realizzando così una rocca inespugnabile. Le parti più antiche del castello, infatti, realizzate scavando direttamente la roccia, regalano ambienti ampi e solidi, utilizzati un tempo come granai e depositi per vari materiali. Nei sotterranei, inoltre, si trova un ambiente molto interessante, per il quale sussistono varie ipotesi relativamente al suo utilizzo. Si tratta di una stanza circolare, nella cui parete sono stati ricavati 12 fori, accoppiati a due a due. Al centro del tetto, un buco permetteva l’ingresso dei raggi del sole, oggi bloccati dalla costruzione del piano superiore. Poteva trattasi di una meridiana o, molto più probabilmente, di una stanza dedicata al culto.
Il castello di Sperlinga oggi
Sulla parte antica del castello, ricavata dalla roccia, è stata aggiunta nel corso dei secoli una nuova costruzione. Tramite vari restauri, tra gli anni ‘90 e i primi anni del 2000, è stato possibile recuperare alcuni di questi ambienti e renderli visitabili. Oggi restano solo le spoglie delle sale che in passato dovevano essere davvero maestose, ma se ne comprende perfettamente l’originario utilizzo. Visitando al fortezza troviamo così la cucina, con due forni e la struttura in cui venivano accesi i fuochi. Interessante è la presenza di una finestra-lavatoio con un buco, che veniva utilizzata per lavare ciò che si cucinava, facendo scendere l’acqua direttamente dalla finestra. Troviamo poi le stanze nobiliari, di cui rimangono solo le pareti.

Un ulteriore ambiente recuperato con i restauri è la chiesa. Si tratta di una piccola cappella, dedicata a San Domenico, di cui rimaneva oramai un rudere. Grazie ai lavori si è ottenuto il ripristino della struttura, salvando anche un altare più antico. Così, oltre all’altare principale, che si trova al centro, si ammira oggi alla sua destra l’altare più datato, recuperato dalla chiesetta originaria e incastonato nella roccia. Perduti invece gli affreschi che decoravano la stanza.
A concludere la visita al castello di Sperlinga, la parte più bella ed emozionante. Dopo una salita composta da ben 80 scalini ricavati nella roccia e per questo irregolari, si arriva, con un po’ di stanchezza, nella parte più alta. Una terrazza permette di ammirare tutto il territorio circostante. Si aprono alla vista le Madonie, i Nebrodi, il bosco che appartiene al comune di Sperlinga e il Monte Altesina. Un panorama così bello da togliere il fiato.
Alcune curiosità sul castello
Arrivando in cima al castello, non stupisce che questo posto sia stato scelto come luogo di difesa. Dalla terrazza era possibile controllare il territorio a 360 gradi, e notare l’arrivo dei nemici. Proprio la difesa dai nemici era un problema di primaria importanza, e ciò spingeva gli abitanti ad ingegnarsi per realizzare trappole nascoste. La botola che si apriva nel terzo gradino della lunga scalinata che porta alla terrazza, ne è un esempio. Il malcapitato di turno, una volta messo il piede sullo scalino, sarebbe precipitato in una fossa sottostante, fornita di lance. Modi geniali per liberarsi delle visite indesiderate, che hanno reso Il maniero, durante tutta la sua storia, una fortezza inespugnabile.
Oltre la sua difesa, bisognava garantire la sua autosufficienza. Il castello era dotato di vari granai. Da questi, tramite alcune fenditure, era possibile gettare direttamente il grano dal deposito alla parte più bassa, dove veniva utilizzato. Allo stesso modo si sfruttavano alcune cisterne per l’acqua, che vi giungeva tramite una serie di incanalature visibili ancora oggi. Con meccanismi così minuziosi era possibile resistere per lungo tempo agli assedi, con scorte sufficienti fino ad un anno.

Un borgo ricco di storia, cultura e tradizioni
Nonostante oggi sia andato in parte perduto l’antico splendore del Castello di Sperlinga, una sua visita regala momenti unici e piacevoli. Tutto ciò che si trova ai suoi piedi, come il borgo rupestre, risulta altrettanto interessante e prezioso. Grotte ricavate nella roccia, utilizzate un tempo come abitazioni, testimoniano come l’uomo sia riuscito ad adattarsi in un luogo apparentemente poco ospitale.
Periodicamente, inoltre, le feste di paese permettono di apprezzare l’artigianato locale, i tappeti realizzati con i vecchi telai, e le specialità del luogo, quali la frascatula e il tortone, a cui è dedicata una sagra.
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