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La Madonna del Carmelo a San Pier Niceto, un culto antico

La Madonna del Carmelo a San Pier Niceto occupa nel cuore dei fedeli un posto di riguardo…

I piccoli borghi della Sicilia mantengono intatte le tradizioni antiche, e anche i culti religiosi del passato diventano una ricchezza da preservare e tramandare.
Il culto della Madonna del Carmine a San Pier Niceto è intriso di fede e ricordi che affondano le radici nel passato. A Maria si rivolgevano le donne che avevano i mariti in guerra, fiduciose, con le loro preghiere, di vederli tornare a casa. E ancora oggi ci si rivolge alla Vergine per fare un voto, chiedere una grazia o esprimere riconoscenza per quella ricevuta.

La festa della Madonna del Carmelo nel borgo peloritano

Ogni anno il mese di luglio vede nel borgo peloritano un ricco programma religioso, oltre che civile, in onore di Maria.
A radunare i fedeli nei giorni antecedenti la festa sono diversi appuntamenti: la Settina della Beata Vergine, il momento della traslazione del simulacro sulla vara e la sua vestizione.
La Madonna portata in processione, dal volto dolce e sereno, presenta infatti una peculiarità: le sue vesti rosse circondate da un drappo azzurro, il Bambino che porta in braccio e il tradizionale abitino vengono impreziositi da monili d’oro. Solo in occasione della festa, una tunica interamente ricoperta di preziosi finemente cuciti per formare dei ricami, avvolge il simulacro. Si tratta di gioielli donati negli anni a Maria dai fedeli per aver ricevuto una grazia. Un segno di devozione che continua ancora oggi, a dimostrazione di quanto il legame tra i sanpietresi e la Madonna del Carmine sia forte.

Palpabile l’emozione dei fedeli, legati a questa importante figura della cristianità. La partecipazione è tanta durante la discesa del simulacro dall’altare, quando il Bambino viene momentaneamente tolto a Maria e cullato a turno tra canti e preghiere. Delicato il momento della vestizione, di cui si occupano le stesse persone da tanti anni. E infine commovente la processione che percorre tutte le piccole viuzze del paese, un tempo fatta a piedi scalzi, durante la quale si continua a pregare e donare oro.

La festa è un’occasione colta dagli emigrati per tornare a San Pier Niceto e rivivere dei momenti con i propri familiari. E a fare da cornice ogni anno un programma civile che prevede serate gioiose di intrattenimento.

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