Macco di fave, un piatto siciliano antico
Numerosi piatti della cucina siciliana sopravvivono nelle abitudini quotidiane, resistendo al passare del tempo. Preparazioni antiche, per lo più legate alla cultura contadina, portano con sé ricordi di anni difficili, segnati dalla fatica dei campi e dalla necessità di sfamarsi con ingredienti molto nutrienti.
Le fave, ad esempio, vedevano un largo consumo nell’antichità in Sicilia. La loro coltivazione era una tradizione forte, sebbene questo “cibo dei poveri” fosse circondato da credenze misteriose e contrapposte, che oscillavano tra valenze positive e negative. Se per i Romani le fave dovevano consumarsi durante i riti funebri, i siciliani ne facevano invece largo impiego per trarne forza e salute.
E proprio con le fave si preparava “u maccu”, una sorta di minestra fatta solo di fave ed erbe, come il finocchietto selvatico, ottenuta da una lunga cottura in grado di restituire una purea morbida. Il macco di fave è stato a lungo il pasto principale della giornata per tante famiglie contadine, ed è incredibile come sia riuscito ad arrivare fino ad oggi sulle nostre tavole.
Il macco è una pietanza da preparare tutto l’anno, con le fave secche o con quelle fresche, in primavera. A seconda del periodo può includere altri ortaggi, come le bietole o i tenerumi della “cucuzza longa siciliana”. Aggiungendo la pasta, peraltro, si ottiene un piatto unico e completo.
Vediamo adesso cosa serve per realizzare il tradizionale macco siciliano, arricchito di ingredienti che fanno parte delle abitudini culinarie un po’ più recenti.
- 300 g di fave secche
- 1 carota
- 2 piccoli cipollotti freschi
- qualche pomodorino seccagno
- un mazzetto di finocchietto selvatico
- sale, olio di oliva
La preparazione del macco con le fave secche deve iniziare il giorno prima. Se le fave hanno la buccia occorre tenerle in ammollo per almeno 12 ore.
Trascorso questo tempo sarà facile decorticarle.
Dopo aver tolto la buccia sciacquate le fave sotto acqua corrente.
Mondate i cipollotti e tagliateli a rondelle, mondate anche la carota e tagliatela a pezzetti, fate lo stesso con i pomodorini.
Lavate il finocchietto e tritatelo al coltello.
In una pentola versate qualche giro di olio di oliva. Unite i cipollotti e la carota e lasciate appassire dolcemente un paio di minuti. Unite anche i pomodori e il finocchietto, cuocendo ancora qualche minuto.
Infine aggiungete le fave, mescolando delicatamente per lasciare che assorbano un po’ gli odori.
A questo punto coprite del tutto le fave con acqua tiepida, mettete il coperchio e lasciate cuocere fino a renderle morbide e sfatte. A metà cottura aggiustate di sale e ogni tanto mescolate controllando che non occorra ulteriore acqua.
La zuppa ottenuta dovrà essere cremosa. Può essere mangiata così, sciacchiando le fave per ridurle completamente in purea. Allungando il macco con un po’ di acqua, però, è possibile cuocere insieme la pasta.
Spezzettate gli spaghetti a mano, grossolanamente, e poi spostateli su un canovaccio da cucina per romperli alla vecchia maniera, riducendoli in piccoli pezzetti.
Cuoceteli insieme alle fave per pochi minuti, infine ultimate il piatto aggiungendo un filo di olio di oliva a crudo.
Ecco pronto il vostro macco di fave, caldo, setoso e profumato.