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I quarantura di Castel di Lucio

I quarantura di Castel di Lucio, piccolo paesino della provincia di Messina, sono due giorni intensi, dedicati alle preghiere e all’abbellimento delle chiese con arance, palme e alloro. Continua a leggere…

C’è una tradizione peculiare, ancora viva nel comune di Castel di Lucio, che vede abbellire le chiese con grandi quantità di arance, palme e alloro. I decori, realizzati dalle mani sapienti degli appartenenti a due confraternite locali, fanno la loro comparsa in due diversi momenti dell’anno: la domenica di Carnevale e la Domenica delle Palme.
A portare avanti l’usanza, unica nel suo genere e fortemente radicata, sono la Confraternita della Chiesa di San Carlo, che dà vita ai decori nei giorni antecedenti la Quaresima, e la Confraternita della Chiesa del Santissimo Sacramento, a cui spettano gli addobbi durante la Settimana Santa.

E’ proprio nel periodo della Santa Pasqua che si celebrano “i quaranturi di Castel di Lucio”. Hanno inizio la Domenica delle Palme e terminano il martedì Santo. Quaranta ore che vedono i fedeli pregare senza sosta.
Per l’occasione, la Chiesa del Santissimo Sacramento si adorna di corone, cuori e archi, realizzati con intrecci di arance, dal colore vivace e le foglie verdi e lussureggianti.

i quarantura di Castel di Lucio
L’interno della Chiesa SS. Sacramento, foto di Michele Isgrò

Come si realizzano i decori per “i quarantura di Castel di Lucio”

Sono circa 1500 le arance necessarie per adornare la Chiesa. Esse vengono procurate nel comune limitrofo di Pettineo, i cui giardini sono ricchi di agrumi. I frutti, freschi e raccolti a mano con grande attenzione, devono avere il peduncolo, per essere legati, attraverso un filo, l’uno all’altro, e poi appesi in apposite strutture in ferro.

Piccoli gruppi di arance, legati singolarmente, a due, a tre o quattro, danno vita a diverse forme: archi, cuori e cunocchie, che adornano le pareti, le colonne e la volta della chiesa. Anche le arance singole trovano impiego, e insieme alle foglie di palma e di alloro decorano l’Altare Maggiore e l’Altare dell’Addolorata.
Il tutto crea un ambiente suggestivo, lasciato intatto fino al Giovedì Santo.

i quarantura di Castel di Lucio

Non ci sono notizie storiche riguardanti questa tradizione. Secondo la leggenda, un fedele, dopo aver ricevuto una grazia, offrì tutto il proprio raccolto di arance alla chiesa, e queste furono utilizzate per abbellirla. La scelta di questo frutto, inoltre, potrebbe essere legata alla scarsa reperibilità di fiori nel periodo invernale.

I decori sono solo uno dei gesti riconducibili alla grande devozione dei fedeli. Tutta la Settimana Santa è fatta di preparativi, preghiere e appuntamenti religiosi con ampia partecipazione. Un momento imperdibile, durante il venerdì Santo, caratterizza la consueta processione. I fedeli, accompagnati dal corpo musicale, intonano il canto tipico: Stabat Mater.

La chiesa del Santissimo Sacramento di Castel di Lucio

La chiesa del Santissimo Sacramento, fulcro della celebrazione eucaristica, è un piccolo edificio con un’unica navata centrale, risalente al primo decennio del 1700. Al suo interno si può ammirare un’interessante volta a botte, affrescata con dipinti raffiguranti l’Ultima Cena. Presenti due statue, dell’Addolorata e del Sacro cuore, coperta nel periodo di Quaresima da un telo, e un organo, anch’esso risalente al XVIII secolo. 

Castel di Lucio fa parte del Circuito turistico Bella Sicilia. Segui VivoInsicilia anche sui principali Social per scoprire ogni giorno nuovi contenuti e partecipare alle dirette.


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