Il ballo di San Vito a Condrò
Il ballo di San Vito a Condrò, piccolo comune messinese, raccoglie ogni anno le comunità di tutti paesi limitrofi attorno ad un vero spettacolo di fede, tradizioni e folklore.
Le feste patronali, nel sud Italia e in Sicilia in particolare, vantano un legame molto forte con la comunità. Un segno di continuità col passato, un richiamo irresistibile per chi vive lontano e desidera tornare per rivivere la propria infanzia. Ecco quindi che piccoli paesi come Condrò, abitati da poche famiglie, per il Santo Patrono vengono letteralmente invasi e scossi dal tumulto della festa, dall’esultanza dei fedeli e dei curiosi, dalla gioia della partecipazione.
La devozione dei condronesi verso San Vito, martire di giovanissima età, è intensa, e si manifesta ogni anno la seconda domenica di luglio. I festeggiamenti religiosi sono sempre preceduti da giorni di spettacolo e divertimento. Ma è proprio la solenne processione il momento più atteso, quello che tocca i cuori dei devoti, e spinge i paesi limitrofi a prenderne parte, con sentimenti di religiosità mista ad ammirazione.
Un lungo tragitto che attraversa il comune, toccando contrade e piccole viuzze, tra discese e salite strette, vede portare San Vito in spalla. A reggere il peso della vara sono portatori devoti. Indossano una maglietta blu e una cinta rossa sui fianchi, colori che richiamano esattamente quelli delle vesti del Santo. Sui loro volti c’è disegnata un’espressione di fierezza, e il sorriso, nonostante la stanchezza, non si spegne mai.
Anche il giovane San Vito sorride, tendendo la mano con la Croce di Cristo verso i fedeli. Il suo simulacro è adornato da fiori rossi, e arricchito dai simboli che ne raccontano i miracoli e il legame con i cittadini. Ai suoi piedi due cani argentei simboleggiano la capacità del Santo di guarire i morsi dei cani rabbiosi. Davanti, un braccio argenteo contiene una reliquia, legata ad altri episodi miracolosi. Dal polso invece scende un generoso grappolo di uva fresca. Rappresenta la primizia, che veniva offerta dai contadini al martire affinché potesse intercedere per un buon raccolto, in un passato che vedeva la vendemmia come un momento cruciale per l’economia di Condrò. E poi ancora una grande chiave, donata dal sindaco, affida alle mani del Santo la custodia del paese.
Il ballo di San Vito a Condrò
Da oltre cinquant’anni, l’elemento caratterizzante della solenne processione è il ballo. Questo si ricollega ad un racconto sul giovane martire, che costretto dal padre a danzare chiuso in una stanza, alla presenza di fanciulle che dovevano insidiarne il candore, riempì le sue scarpe di pietre, trasformando il ballo in sofferenza da offrire al Signore.
Con movimenti decisi e sincronizzati, i portatori fanno ondeggiare e saltellare la vara con il simulacro, sulle note della banda musicale. L’emozione di questo viaggio, tra preghiere e canti, è un crescendo. Il momento più atteso, dopo circa 3 ore di processione, è l’arrivo in piazza, davanti al Duomo e migliaia di spettatori. Il sole è ormai tramontato, ma il luccichìo delle luminarie, il bagliore riflesso dei fuochi d’artificio, e la folla in trepidante attesa, fanno da cornice ad un lungo e interminabile ballo del Santo.
Quattro passi in avanti e tre indietro, e poi si va tutti a sinistra, e poi di nuovo a destra. San Vito balla, e i presenti seguono il suo ritmo con il battito delle mani. La banda musicale accompagna tutti con musiche ormai familiari. Un tripudio di emozioni, di fede e folklore nel percorrere i passi che portano fino all’ingresso della Chiesa madre.
Guarda il video della solenne processione
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