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Pesche sbergie, frutto raro e unicità siciliana

Le pesche Sbergie sono un frutto raro che è possibile trovare solo in Sicilia. Scopri perchè…

Si chiamano Sbergie o Smergie, in dialetto “smeggi”. Si tratta di una varietà di pesca nettarina, molto richiesta in Sicilia e Calabria, ma difficile da trovare. Si dice che questo originario innesto sia stato sperimentato dagli Arabi che si stanziarono poco prima dell’anno mille (intorno al 965) nella Valle del Niceto. Il nome deriverebbe quindi dall’arabo al-berchiga, trasformato dai francesi in alberges, per arrivare al nome di oggi. E’ solo in questa zona che gli alberi sono riusciti a trovare le condizioni giuste per fruttificare e resistono oggi regalando poche ma tanto richieste quantità di prodotto.

La Valle del Niceto patria delle pesche Sbergie

La Valle del Niceto è una pianura costiera siciliana appartenente alla città metropolitana di Messina, situata alle pendici settentrionali dei Monti Peloritani. Deve il suo nome al torrente Niceto che l’attraversa e comprende, tra le località principali, i comuni di Torregrotta, Monforte San Giorgio e San Pier Niceto.
Questa zona è la patria delle pesche Sbergie, che rappresentano un prodotto endemico, esclusivo. Prove documentali risalenti al 1516 testimoniano già la presenza di questo frutto. E’ facile comprendere come la sua coltivazione in passato sia stata trainante per l’economia agricola del luogo.

Tutt’ora la produzione delle Smergie è motivo di orgoglio per i pochi produttori che cercano di accontentare una richiesta molto alta del mercato, senza tuttavia riuscirci. Essendo limitata la superficie di coltivazione, che si aggira intorno ai 75-90 ettari, anche il mercato di commercializzazione è circoscritto. Eppure solo la Valle del Niceto possiede le caratteristiche pedo-climatiche favorevoli allo sviluppo di questi alberi, conferendo al frutto delle proprietà organolettiche non riscontrabili nelle produzioni di altre zone.

Le caratteristiche delle Smergie

Buone, belle, uniche e rare. Rare perchè delicate. Gli alberi delle Smergie sono soggetti ad attacchi di molti parassiti animali e vegetali. Necessitano di trattamenti accurati e complessi per portare a compimento il ciclo produttivo. Anche il frutto tende a deteriorarsi velocemente una volta maturo. In compenso il gusto e il profumo sono eccezionali. Se le Smergie sono tanto amate il motivo è da cercare proprio nel loro sapore, dolcissimo.

Le Sbergie si presentano di piccole dimensioni, poco più grandi di una noce. Hanno una buccia liscia, dal colore verde quando ancora immature. Raggiunta la maturazione diventano bianco-verdognole e assumono sfumature che vanno dall’arancio al rosso. La polpa invece è bianca, morbida, succosa, e soprattutto dolcissima. Il profumo che emanano non lascia indifferente. La raccolta avviene in estate, tra il mese di luglio e i primi giorni di settembre. Le Sbergie riescono ad arrivare fino ai mercati di Messina, Catania e Reggio Calabria, facendo contenti i pochi e fortunati consumatori che riescono ad assaggiarle.

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