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Sinagra, il borgo incastonato tra i Nebrodi

Sinagra è un antico centro della provincia di Messina, immerso nel verde dei Nebrodi e ricco di storia. Continua a leggere…

Raggiungendo Sinagra la prima cosa che colpisce è il contrasto tra la quiete dei boschi e lo scroscio delle acque del Torrente Naso. Tanti colori in perfetta armonia accolgono il visitatore: il verde nei noccioleti, l’azzurro cristallino delle acque, le case storiche alternate a quelle più moderne, i fiori.
L’antico centro nebroideo, incastonato tra i monti che lo circondano, oggi si tinge del colore dei gerani, delle petunie, dei ciclamini. Sinagra infatti appartiene al Circuito Nazionale dei Comuni Fioriti e si è aggiudicato anche il Marchio di Qualità dell’Ambiente di vita.

Quello che oggi viene chiamato “La perla dei Nebrodi” è un comune dalla lunga storia, da cui passarono duchi, baroni, borghesi, lasciando ognuno qualche traccia nelle viuzze lastricate e negli antichi palazzi. Le prime notizie storicamente certe risalgono al periodo normanno. Nel 1082 Sinagra figurava nella lista di nomi di città e castelli che il Conte Ruggero d’Altavilla donava ai monaci basiliani di Troina. Nel 1151 Papa Eugenio III l’assegnava alla diocesi di Messina, per passare nel 1249 al vescovo di Patti e poi ancora alla potente famiglia Lancia. Fu per volere dei Lancia che si insediarono a Sinagra i monaci Carmelitani.

Nel corso dei secoli il paese subì i danni di un’alluvione e di un pesante terremoto. Ma fu dopo le due guerre mondiali che si cercò finalmente di dargli nuova vita e nuovo slancio con attività di modernizzazione e opere pubbliche.
Oggi accanto alle antiche attività pastorali e agricole crescono con forza le attività legate al turismo e all’enogastronomia, facendo leva su prodotti eccellenti come l’olio, il suino nero dei Nebrodi, la nocciola e i suoi derivati.

Cosa vedere a Sinagra

Di un certo fascino godono i ruderi di un antico castello. Di esso resiste, a distanza di secoli, una Torre con l’orologio, alcune mura perimetrali e parte di un cortile. Questo complesso storico si arricchisce con la Chiesa di Sant’Antonio. Il tutto offre la location perfetta per passeggiate romantiche o eventi culturali e musicali.
Sotto il castello, ai piedi della collinetta, si trova la Grotta del beato Diego, una piccola grotta naturale dove il Beato, nativo di Sinagra, aveva ricavato a mano un letto e un inginocchiatoio per pregare e praticare il digiuno e le penitenze.

Risale all’ottocento la Chiesa Madre dedicata a San Michele Arcangelo che custodisce un prezioso trittico del Gagini, raffigurante la Madonna della Catena, San Giovanni Evangelista e San Michele Arcangelo.
E’ invece una delle Chiese più antiche quella del Crocifisso, che presenta una torre campanaria medievale e custodisce all’interno una statua di Santa Caterina della scuola del Gagini e un crocifisso ligneo splendidamente decorato.
Merita di essere citato l’imponente Palazzo Salleo, appartenuto alla omonima famiglia nobiliare siciliana, oggi sede di convengni ed eventi culcurali, artistici e musicali.

I comuni fioriti siciliani, insieme a Sinagra, sono:
Forza d’Agrò, Gangi, Geraci Siculo, Mongiuffi Melia, Petralia Soprana, Pettineo, Santo Stefano di Camastra, Terme Vigliatore, Tusa.
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